LA SCUOLA DELLA CINTURA

IL GRUPPO

La scuola della cintura ha un ampio seguito devozionale in seno alla nostra parrocchia, ma si estende anche alle zone limitrofe come si può constatare in occasione della festa dell’Assunta il 15 agosto.

Per tutto il giorno, fino a sera inoltrata, la gente affluisce in chiesa e passa al piccolo banco dove un gruppo di volontari ascolta varie testimonianze di fede, raccoglie le offerte e distribuisce le cinture benedette.

I volontari registrano le devozioni annuali, la cancellazione dei cinturati defunti, raccolgono le ordinazioni di Sante Messe e tengono aggiornato l’archivio degli iscritti.

Attualmente le famiglie iscritte alla scuola sono 2668.

Inoltre, portiamo a conoscenza che ogni anno, nell’ultima domenica di agosto, alla Santa Messa delle ore 11.00, vengono ricordati tutti i cinturati defunti.

Il gruppo di volontari è così composto: Franceschetto Luigi (Referente), Drigo Elisa, Toffolon Carla, Toffolon Giuseppe, e Vidus Rosin Domenico.

Il gruppo della scuola della cintura

LA STORIA

La Scuola della B.V. della Cintura di Consolazione di San Agostino e di Santa Monica fu canonicamente eretta nella nostra parrocchia il 29 giugno 1728 con decreto emanato a Pavia da fra' Fulgenzio Bellelli, superiore generale dell'ordine degli Eremitani, essendo allora parroco don Osvaldo Camellini di Cordenons. I cinturati si impegnarono subito a costruire, nella vecchia parrocchiale, la relativa cappella: all'udinese Antonio Gratijs commissionarono un grande altare marmoreo (1726 - 1740 data dell'ultimo pagamento agli eredi di Antonio, essendo egli già defunto) e forse a Giacomo Carneo, figlio di Antonio, la pala per medesimo altare con la Madonna della Cintura con Bambino ed i Santi Agostino e sua madre Monica, opera ancora oggi visibile in chiesa. Con quella della Cintura le confraternite erette in parrocchia passarono a cinque trovandosi già quelle, abbastanza comuni, del SS. Sacramento (Corpo di Cristo), San Biagio, San Valentino e in particolare quella del Rosario.
Al contrario delle altre "fraglie", di antica costituzione e di larghissima diffusione, la confraternita della Cintura risulta inusuale nel panorama delle venerazioni della nostra Diocesi, si ricorda infatti solo in due parrocchie. Nel duomo di Prato (Toscana) c'è una cappella detta della "Sacra Cintola" nella quale la tradizione medioevale vuole sia conservata una cintura di lino, di colore verde con fili d'oro, che la Vergine, secondo la tradizione dei vangeli apocrifi, regalò all'incredulo Tommaso prima di essere assunta in cielo. La reliquia viene esposta tre volte all'anno: 1° maggio, 15 agosto e 8 settembre. Ad un discepolo di Giotto, Taddeo Gaddi, alla fine del trecento fu commissionata la decorazione della cappella, un ciclo di affreschi dedicati alla Vergine, recentemente restaurati. La seconda interpretazione fa riferimento al cammino di fede di Sant'Agostino (354 - 430). Con l'aiuto della devotissima madre Monica, egli si avvicina alla propria vocazione senza poter sottrarsi alla necessità di rispondere, analogamente a come Cristo aveva detto a Pietro: "Quand'eri giovane, ti annodavi da te la cintura e andavi dove volevi. Ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti annoderà la cintura e ti condurrà dove tu non vuoi" (Giovanni 21,18), intendendo dire che se Pietro, all'inizio, aveva scelto da solo il suo destino, in seguito udrà il richiamo divino al quale non potrà sottrarsi.
La cintura è segno particolare dell'ordine monastico degli agostiniani, ai quali gli eremitani appartengono, ordine dedito alla contemplazione. Anche Santa Monica, anticamente raffigurata in abiti matronali scuri, prevalentemente neri, finirà con il distinguersi per gli abiti monacali, come succede nella pala della nostra chiesa, ma sempre avrà in mano la cintura, ritenuta nella tradizione popolare propiziatrice dei parti.


Andrea Battiston